Dueinmoto: il blog del mototurista!

Benvenuti!
Lo scopo di questo blog nasce dalla voglia di far conoscere chi come noi vive la passione per le due ruote e per i giri; non sempre chilometricamente lunghi ma sicuramente sempre circondati da paesagi piacevoli e prettamente "mototuristici".

Spero di riuscire ad aggiornarlo spesso, sono accetti consigli e soprattutto spero di poter dare a questo blog una funzione importantissima: conoscersi e far conoscere chi nel sangue ha la passione per le due ruote, indipendentemente se scooter o moto.

Navigando per il blog troverete itinerari a breve e a lungo raggio, suddivisi per regione e in costante sviluppo, una sezione tecnica, link a previsioni meteo e info sul mondo a due ruote.

Per il momento buona lettura a tutti e, per dirla in gergo "UN DOPPIO LAMP" !!!

venerdì 27 aprile 2012

Lavare la moto...un momento Zen!!

Croce e delizia dei motociclisti, lavare la moto per me e' un momento Zen; una porzione di tempo da dedicare alla cura della mia moto e una distrazione dalle varie "rotture" quotidiane.
Ma come si lava la moto??
Ci sono varie "scuole"; il tutto dipende dalla possibilità che si ha.
Io, non avendo modo di poter usare il tubo con l'acqua, vado all'autolavaggio a gettoni (quelli cleassici aperti 24h su 24).
Ma cominciamo con i materiali necessari:
  • Shampoo neutro per carrozzerie
  • Spray lavamotore
  • Synpol
  • Barattolino di grasso per contatti elettrici (dagli autoricambi)
  • Grasso per catene
  • Una spugna
  • Un panno tipo microfibra (per lucidare la moto)
  • Rotolo di nastro adesivo (per tappare gli scarichi)
  • Una pelle di daino
Dopo essersi procurati tutto il necessario posizionare la moto all’ombra senza bloccare il manubrio e sigillare con il nastro adesivo il blocchetto di accensione, gli scarichi ed eventuali componenti "sensibili" all'acqua.

Spruzzare liquido lavamotore sul motore (tassativamente freddo per evitare shock termici) e su tutti i punti in cui c’è la presenza di cumuli di grasso e sporcizia.

Una volta finito con il lavamotore, passiamo alla lancia.
Bagnare tutta la moto esclusivamente con acqua per eliminare la polvere (mi raccomando di non avvicinarvi troppo con l'acqua a pressione...io mi tengo di solito ad un paio di metri in modo di "nebulizzare" l'acqua facendo attenzione al motore, ai dispositivi elettrici come i fusibili o l’antifurto e il filtro dell’aria).

Arrivati al motore, abbiate cura di rimuovere eventuali residui di liquido lavamotore passato in precedenza. Ora passiamo allo spugnatura moderando la forza senza eccedere.

Rapido risciacquo e, se necessario, secondo passaggio di shampoo.

Adesso si può passare alla seconda fase: l'asciugatura.

Passare la pelle di daino per rimuovere l'acqua in eccesso e, se possibile, soffiare tutti i blocchetti e le parti "sensibili" con dell'aria compressa.

Dopo aver asciugato la moto, bisogna intervenire l'eventuale umidità nei componenti elettrici; io utilizzo il WD40 ma esistono anche spary piu' comuni ugualmente validi (Crc et simili).

Spruzzarne un pò dentro tutte le serrature e nei contatti elettrici (evitare di fare arrivare sui dischi dei freni prodotti lubrificanti).

Passiamo ora alla lucidatura; io consiglio l’uso del Synpol per una versdatilità anche su parabrezza, fari e forcelle; appena asciugato bisogna munirsi di panno in microfibra e lustrare a fondo.

Una volta che la moto è asciutta passare il grasso sulla catena evitando naturalmente di risporcare la moto ed evitando grumi e ammassi. (EVITARE ASSOLUTAMENTE DI INGRASSARE LA CATENA
CON IL MOTORE ACCESO E LA MARCIA INGRANATA).

Una volta finito non ci resta da testare il lavoro appena concluso.

A motore acceso, controllo generale dell’impianto elettrico, clacson, frecce, stop, posizione, anabbaglianti e abbaglianti. Tirare giù la moto dal cavalletto e fare un giretto per riscaldare per bene il motore eliminando completamente l’umidità.

Testare i freni per verificare che ci sia una risposta pronta; nel caso si fossero sporcati i dischi utilizzare uno sgrassatore spray.

Funziona tutto??E' venuta pulitissima???

Ok, allora adesso.....buon giro!!!!

giovedì 26 aprile 2012

Scaldare il motore: mito o realtà?

Molte volte ho avuto modo di affrontare questo argomento e ho trovato fondalmentalemente due realta' opposte sulla necessità di scaldare il motore.

Vediamo di fare chiarezza per riuscire ad avere un'idea di cio' che e' bene fare quando si sale su una moto con motore freddo (magari dopo una notte di parcheggio o dopo una lunga sosta).

Per venire a capo di questo "dilemma" utilizzerò le classiche domande che mi sono sentito porre con la speranza di far finalmente luce su un agomento cosi' interessante e soprattutto fondamentale per la longevità e le prestazioni del motore.

A che serve scaldare il motore?

Portare il motore all'ottimale temperatura di esercizio è fondamentale al fine di non compromettere il corretto funzionamento, la durata del motore stesso e ad uniformare la temperatura ai vari componenti; ogni motore e' studiato per avere un range di temperatura di esercizio specifica variabile dal tipo di motore e dal tipo di utilizzo per cui e' stato progettato.

Durante questa fase, infatti, ci sono differenze di temperatura notevoli fra i vari organi e fra le varie parti dello stesso organo.

Ad esempio il cielo del pistone si scalda immediatamente subendo una dilatazione maggiore rispetto a quella che subisce il cilindro. Tale differenza aumenta man mano che si scende verso il monoblocco.

Ciò comporta una deformazione sia del cilindro che del pistone riducendone la tolleranza e lasciando una possibilità di maggiore attrito in determinati punti; far girare troppo il motore in una situazione come quella esposta potrebbe creare attriti tali da danneggiarli o avere conseguenza ben peggiori.

Possiamo quindi dedurre che l'operazione di riscaldamento deve essere graduale ma allo stesso tempo più veloce possibile; questo per far raggiungere nel minor tempo possibile l'equilibrio tra i vari componenti.

Da quanto appena detto, possiamo dedurre che scaldare la moto al minimo non e' certo il modo piu' corretto (cosa che accade spessissimo).

Che differenze ci sono tra un motore freddo e uno caldo?

Quando un motore e' freddo le tolleranze di accoppiamento dei vari componenti meccanici non sono quelle ottimali per cui il motore e' stato progettato: il lubrificante potrebbe non aver raggiunto alcuni organi meccanici poichè la viscosità dell'olio è differente (minore) rispetto a quella di un olio in temperatura; la distribuzione delle temperature nei vari componenti non è omogenea e per finire la carburazione non è quella ottimale.

L'insieme di queste condizioni possono farci intuire il rischio nel caso un motore venisse "tirato" da freddo.

Il riscaldamento del motore varia in funzione alla durata della sosta?

Quando il motore è fermo da parecchio tempo ( in particolar modo se le soste si protraggono per giorni), gli organi meccanici sono sprovvisti di quella pellicola protettiva che serve a garantire un minore attrito tra i vari componenti, leggermente meglio và a chi utilizza la moto quotidianamente che potrà invece contare su una piccola lubrificazione residua.

Già questa definizione ci fà capire che l'operazione di riscaldamento sarà direttamente piu' meticolosa in base al tempo "di fermo" della moto.

E allora qual'e' il modo migliore per non danneggiare il "cuore" della nostra "amata"?

La risposta e' piu' semplice di quanto si creda:

La moto, una volta acceso il motore và lasciata qualche secondo al minimo (di solito il tempo di infilarsi il casco e i guanti); quando la corretta risposta del motore all'accelleratore è iniziata possiamo partire; la partenza consentirà al motore di erogare più potenza, di conseguenza il motore si scalderà più velocemente.

Ora...ho detto PARTIRE non CORRERE!

Dobbiamo difatti essere in grado di parzializzare l'uso dell'accelleratore evitando di superare 1/4 dei giri complessivi del motore evitanto di tirare le marce e cercando di utilizzare le marce più lunghe fino a che non si avrà la certezza che il motore sia veramente "in temperatura" .

La temperatura esterna influisce sulla durata del riscaldamento?

Certo! L'operazione di riscaldamento è proporzionale alla temperatura esterna e se così fatta, può durare alcuni minuti.

Il tempo necessario varia in base alla temperatura quindi più sarà rigida più i tempi saranno lunghi.

Ultimo accorgimento: la temperatura dell'acqua che si puo' leggere sullo strumento non corrisponde a quella dell'olio (che sarà molto più bassa), di conseguenza attendete ancora un pò prima di dar sfogo a tutti i cavalli della vostra "amata"....ve ne sarà riconoscente per mooooolto tempo! ;)

venerdì 13 aprile 2012

On the Road Again: ovvero manutenzione importante o acquisto moto usata?

Cantavano cosi' i Rockets, gruppo musicale francese degli anni 70/80...praticamente tra i pionieri della musica elettronica.
Voi direte, che c'entrano i Rockets con le moto??

Effettivamente c'entrano poco ma la traccia "On the Road Again" calza perfettamente con ciò di cui sto per parlarvi.

Come sapete (o per chi non lo sapeva ora lo saprà), la mia moto attuale è un Tdm 850 del 2000....quindi di 12 anni; fin quì tutto ok...se non fosse per il fatto che come per la maggior parte dei mezzi "datati" o comunque con un chilometraggio considerevole, arriva il momento in cui bisogna intervenire in maniera "pesante" (a volte con cifre importanti) per continuare a goderne pienamente per molti altri chilometri.

Ci si trova quindi difronte al dilemma: spendo soldi o la cambio?

Bene, questo che sto' scrivendo viene dopo un'attenta valutazione e riflessione...complici anche i suggerimenti di amici  (che hanno sempre un certo "peso").

E cosi', alla soglia degli 84.000 km, anche per me e' arrivato il momento di prendere una direzione...dippiù, di rispondere ad un dilemma: tenerla e spenderci soldi o cambiarla??

Sinceramente l'idea di cambiare moto, come per molti di noi, e' sempre un "pallino" che ci accompagna nella nostra vita motociclistica; la novità ha sempre una forte attrazione ma alla fine non e' detto che sia obbligatoriamente la direzione giusta da seguire.

E' un pò come la marmellata per i bambini...è bello mettere le dita in ogni barattolo....e noi di barattoli ne abbiamo a disposizione un'infinità!!

Nel mio caso, i lavori a cui dovrei andare incontro (e che mi hanno causato anche notti insonni), sono relativi alla distribuzione e a tutto cio' che ne ruota attorno (valvole, tendicatena etc etc).

Da quando ho preso la moto (di cui io sono il 4° proprietario), ho sempre avuto un dubbio sullo stato del mio mezzo...i precedenti proprietari probabilmente l'hanno trascurata e di conseguenza non avevo la certezza di cio' che era stato effettivamente fatto dal punto di vista manutentivo.

Ovviamente mi sono sempre preso cura di Aquilante (eh si,si chiama così) nel migliore dei modi e devo dire che grazie alle cure "amorevoli" e alla regolare manutenzione, nel complesso la moto ha recuperato lo smalto perso negli anni regalandomi tantissime emozioni e accompagnandomi ovunque anche in situazioni "gravose".

Il periodo economico poco felice (vale a dire che sono in Cassa Integrazione) e' stato di certo un freno per ciò che riguardava l'esborso per un lavoro cosi' importante dal punto di vista meccanico e non vi nascondo che mi sono guardato attorno in cerca di alternative....ed e' stato proprio il "guardare altre frontiere" che mi ha portato alla decisione di spendere sulla MITICA Tdm e portarla avanti il più possibile.

Difatti la logica era quella di ricavare un prezzo giusto per Aquilante e investire cio' che avrei speso per la manutenzione su un mezzo usato ma magari piu' "fresco"; il problema e' che nessuna delle moto che avrei potuto permettermi riusciva a comprire per intero la versatilità del Tdm (ovviamente chi ha la fortuna di poter avere risorse economiche puo' guardare la situazione da un'altro punto di vista).

Tra le papabili ho trovato moto con 600 cc da 4 cilindri (con poca coppia in basso e fin troppa in alto...quindi poco "turistici"); moto con un'erogazione piu' "logica" ma troppo pesanti; moto valide ma con gli stessi chilometraggi della mia....a questo punto mi sono reso conto che un Tdm posso cambiarlo solo con un altro Tdm.

Oltretutto so' che Aquilante ha le gomme nuove, un tris di bauletti, ha un equipaggiamento validissimo e soprattutto so' quale possono essere i prossimi interventi.

Non sono "classista" o di parte, ma ci si rende conto che una moto cosi' non ha un facile sostituto: riesce a fare di tutto, dal turismo alla guida in città, si può caricare all'inverosimile, ha una capienza di serbatoio che consente poche soste per i rifornimenti, sopporta pioggia senza battere ciglio e la manutenzione richiesta è veramente minima (e soprattutto in buona parte riesco a farla da me).

L'unica tipologia con cui la cambierei e' quella custom...ma gia' ci sono passato e so' che per i lunghi spostamenti mi pentirei appena presa una statale o peggio ancora, un'autostrada...ovviamente a favore dell'estetica.....ma li' è questione di gusti.

E cosi' lunedì la portero' dal meccanico (graaande amico) per questo "importante" traguardo, sono sicuro che sarà la scelta migliore.

Spero che quanto scritto riesca a far riflettere chi, come me, ha l'idea di cambiare mezzo e non ha le risorse per farlo; pensate bene a cio' che avete e a cio' che avrete cambiandola, fatevi due conti....e seguite il cuore.

Quindi....On the road again, Aquilante!!

PS: visto che ho citato i Rockets...questa e' una loro traccia...buon ascolto!!

Traccia dei Rockets

Cerca nel blog...e guarda i risultati a inizio pagina!